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Visualizzazione dei post da novembre, 2010

Il Papa, il preservativo e gli imbecilli

In settimana, quando esce il libro-intervista del Papa, ne parleremo come merita. Oggi invece parliamo di imbecilli. Dalle associazioni gay a qualche cosiddetto tradizionalista, tutti a dire che il Papa ha cambiato la tradizionale dottrina cattolica sugli anticoncezionali. Titoli a nove colonne sulle prime pagine. Esultanza dell’ONU. Commentatori che ci spiegano come il Papa abbia ammesso che è meglio che le prostitute si proteggano con il preservativo da gravidanze indesiderate: e però, se si comincia con le prostitute, come non estendere il principio ad altre donne povere e non in grado di allevare figli, e poi via via a tutti? Peccato, però, che – come spesso capita – i commentatori si siano lasciati andare a commentare sulla base di

Dottrina

Gran parte dei mali che affliggono la Chiesa provengono dall'ignoranza della sua dottrina  delle sue leggi. (san Pio X, Lettera al card. Vicario Pietro Respighi con cui approva la nuova edizione del Catechismo della Dottrina Cristiana, 18 ottobre 1812)

Freud

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- Freud è un porco tedesco!, lo interruppe Samuel come se gli avessero appena nominato il diavolo. Lucio Negri gli offrì un sorriso di fiele: -Mi par di sapere che Freud appartiene alla "razza eletta", ribattè innocente. Con un'espressione di intimo dolore il filosofo accusò il colpo. - Qui sta il problema, disse - appartiene a una razza teologale e ha disonorato la sua stessa razza. E alzandosi in piedi, in un impeto di tremenda collera, concluse: - Se quel senza casta gode di un certo prestigio lo deve alla borghesia internazionale che ha trovato nelle idee freudiane il modo per giustificare i propri vizi peggiori. Nient'altro! Leopoldo Marechal, Adàn Buenosaires , Vallecchi 2010, p. 153)

Martiri a Baghdad

MESSAGGIO DI MONS. LUIGI NEGRI PER L’ECCIDIO DI 37 CRISTIANI MASSACRATI ALL’INTERNO DI UNA CHIESA DI BAGHDAD Al termine della Celebrazione Eucaristica di tutti i Santi, nella Cattedrale di Pennabilli, Mons. Luigi Negri ha rivolto ai fedeli presenti un messaggio che è anche il contenuto di questo comunicato. “Senza nessuna esitazione ed incertezza, fruendo dell’autorevolezza che viene ad un Vescovo della Chiesa particolare ma che vive il sentimento profondo della Chiesa universale, io mi sento di ascrivere alla moltitudine dei Santi questi 37 nostri fratelli, fra i quali due sacerdoti, che sono stati massacrati all'interno di una chiesa cattolica in Iraq per un atto di terrorismo il cui bilancio provvisorio però, secondo una prima stima, fa salire a 50 il numero complessivo delle vittime e ad oltre 80 quello dei feriti.

Amicizia

La lettura è una forma di amicizia. Ma è quanto meno un'amicizia sincera e, per il fatto di rivolgersi a un morto, un assente, ha qualcosa di disinteressato, quasi commovente. È inoltre un'amicizia libera da tutte le caratteristiche che rendono sgradevoli le altre. [...] Nella lettura l'amicizia viene di colpo restituita alla sua primitiva purezza. Con i libri non sono necessarie cortesie. Sono amici con i quali trascorriamo la serata solo se davvero lo desideriamo. E, loro almeno, spesso li lasciamo con rimpianto. Quando poi li abbiamo lasciati, niente pensieri di quelli che avvelenano l'amicizia: Che cosa hanno pensato di noi? - Non avremo mancato di tatto? - Saremo piaciuti? - né timore di venir dimenticati per qualcun altro. Tutti questi turbamenti dell'amicizia svaniscono sulla soglia di quella amicizia pura e calma che è la lettura. Neppure è necessaria la deferenza; ridiamo di quello che ci dice Molière soltanto nell'esatta misura in cui lo troviamo diver

Passione

Sembra che la passione per i libri cresca con l'intelligenza. (Marcel Proust, Giornate di lettura )

La lettura

"...Guarda! Impara a vedere!" E in quel momento scompare. Ecco il valore della lettura, ecco anche la sua insufficienza. Farne una disciplina significa attribuire un ruolo eccessivo a quel che è soltanto una iniziazione. La lettura si trova all'ingresso della vita dello spirito; può introdurci in quella vita: non la costituisce. (Marcel Proust, Giornate di lettura )