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Visualizzazione dei post da novembre, 2013

La sinistra italiana è felice

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di Giovanni Zenone Un volontario delle torture Il governo comunista cinese ha deciso di chiudere tutti i laogai , cioè i lager dove sono utilizzati fino alla morte e oltre la morte decine di milioni di schiavi che permettono all'economia gialla di vendere a un quarto del prezzo le merci rispetto ai paesi civili. Nei laogai le donne sono stuprate e torturate in modi terrificanti al solo nominarli e inconcepibili. La bestialità umana e cinese fa schifo persino ai demoni. Gli uomini subiscono trattamenti analoghi. I turni di lavoro sono ben oltre le 18 ore di lavoro quotidiane. Alcune migliaia di schiavi sono immersi tutto il giorno a lavorare in acqua mescolata ad acidi che generano piaghe che non venendo curate portano alla morte in poche settimane. I feti degli aborti procurati sulle 

Il Papa ha letto e cita il mio libro

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Rileggendo l'omelia di Papa Francesco del 18 novembre 2013 mi rendo conto che non solo ha letto e citato il capolavoro di Robert Hugh Benson da noi pubblicato, ma anche il mio proprio libro best-seller " A sinistra di Dio ". Quando il Papa infatti parla del pensiero unico progressista e globalista di marca adolescenziale cita quasi pari pari alcuni brani del mio libro che riporto qui di seguito. Con buona pace dei rifiuti clericali (quasi tutti in posti di potere) indietro di 50 anni coll'orologio della storia che ancora si abbeverano e danno da bere ai loro ignari fedeli le acque putrescenti dell'ideologia. Dal volume " A sinistra di Dio " pp. 88-89 Clicca per info e acquisti Sarebbe ora superfluo continuare l’esposizione dell’origine del laicismo indicato come sinistra in quanto categoria antropologica. È utile però ricordare che l’opzione contro la verità, per il sentimento, contro la ragione e contro ogni forma di autorità, financo quel

Non si può negoziare ciò che è essenziale al proprio essere

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di don Gino Oliosi Il “ progressismo che poi si rivela adolescenziale ”    partecipa di quella cultura che predomina in Occidente e che vorrebbe porsi come universale e autosufficiente, generando un nuovo costume di vita. Ne deriva una nuova ondata di illuminismo e di laicismo, per  la quale  sarebbe razionalmente valido soltanto ciò che è sperimentabile e calcolabile, mentre sul piano della prassi la libertà individuale viene eretta a valore fondamentale al quale tutti gli altri valori dovrebbero sottostare. Così Dio rimane escluso dalla cultura e dalla vita  pubblica Leggi il libro suggerito dal Papa! Clicca C’è un’insidia che percorre il mondo. E’ quella della “globalizzazione dell’uniformità egemonica” caratterizzata dal “pensiero unico”, attraverso il quale, in nome di un progressismo che poi si rivela adolescenziale, non si esita a rinnegare le proprie tradizioni e la propria identità. Quello che ci deve consolare è che però davanti a noi c’è sempre il Signore fedele

Il Papa legge e cita i nostri libri

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di Sandro Magister Ma non era il papa più amato dai progressisti? Leggi il libro di cui parla il Papa! Nell’omelia di lunedì 18 novembre a Santa Marta papa Francesco ha preso spunto dal primo libro dei Maccabei – di cui è iniziata la lettura in questo scorcio dell’anno liturgico – per dare una micidiale lavata di capo a quel “progressismo adolescenziale” disposto a sottomettersi alla “uniformità egemonica” del “pensiero unico frutto della mondanità”. Un pensiero che legalizza anche “le condanne a morte”, anche “i sacrifici umani”. “Ma voi – ha chiesto il papa – pensate che oggi non si facciano, i sacrifici umani? Se ne fanno tanti, tanti! E ci sono delle leggi che li proteggono”. Difficile non vedere in questo grido di dolore di papa Francesco anche le innumerevoli vite falciate sul nascere dall’aborto. Nel deprecare l’avanzata di “questo spirito di mondanità che porta all’apostasia” il papa ha citato un romanzo “profetico” d’inizio Novecento che è una delle sue lettur

Una gran notizia per gli ebrei italiani

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di Marco Respinti Moni Ovadia  sbatte la porta e  se ne va . Lascia la  Comunità ebraica  di Milano. Si de-ebraizza. Si de-semitizza. Si de-israelizza. Non regge più il fatto che la Comunità ebraica sia… filoebraica. Gli sta sul  piloro  che gli  ebrei milanesi  tengano per  Israele . Non sopporta che il  monopolio dell’ ebraismo  non lo detenga in esclusiva la Sinistra. Per Ovadia, infatti, è quasi un olocausto il fatto che gli ebrei della mia città vogliano – dice lui – « israelizzare » il proprio  milieu .  Chapeau . Era da tempo che sognavo una notiziona così, e quindi  ringrazio  sinceramente l’esimio teatrante. Ora infatti il quadro è assolutamente più chiaro. Confesso infatti che, fino a oggi, mi recava un certo  imbarazzo  lo sfoggiare con orgoglio la mia simpateticità  nei confronti del  popolo ebraico  e la mia amicizia con lo Stato  d’Israele (che coltivo serenamente pur criticando, con rispetto cattolico, il giudaismo religioso), il quale, avamposto dell’Occidente