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Visualizzazione dei post da gennaio, 2008

Il progressismo è intolleranza

"Il progressismo è la fede nel progresso ma senza lo spirito critico e lo spirito di tolleranza, con la convinzione dogmatica di possedere la verità e di essere assiso nel Bene". ( Pierre André Taguieff - "Les contre reactionnaires"- Francia, 2008 ) Da cui l'oscurantismo, la chiusura mentale, la demonizzazione di tutti coloro che la pensano diversamente, in quanto rappresentanti del Male, della deviazione dal giusto, della pochezza intellettuale. And, last but not least, l'ostracizzazione del dissidente, martire obbligato da immolare sull'altare dei progrediti. Chi lo ha detto che l'ideologia è morta? Chi ha il coraggio di sostenere che il postcomunismo non è una chiesa al pari del comunismo vero e proprio? ( Maurizio Gregorini )

Il legame tra sinistra e tasse

La legittimazione del prelievo fiscale nello Stato moderno è lo strumento perfezionato del totalitarismo: grazie al suo aumento, al tempo stesso, si sviluppano gli apparati dello Stato, cresce la capacità di controllo sulla società e si riducono le libertà delle famiglie e delle persone (perché sempre più dipendenti dallo Stato e sempre più espropriate dei loro beni). Storicamente, è di sinistra l'aumento della pressione fiscale come mezzo per accrescere le funzioni dello Stato (e il relativo potere). E', invece, di destra il proposito di restituire libertà economica con la riduzione del prelievo fiscale (e il relativo ridimensionamento della invadenza della iniziativa statale). Il binomio sinistra-tasse è storicamente inscindibile, tanto che la tassazione è il termometro per misurare il grado di spostamento o di collocazione a sinistra di una compagine governativa. (da Storia Libera )

È caduta Babilonia!!!

"È caduta, è caduta Babilonia la grande, quella che ha abbeverato tutte le genti col vino del furore della sua fornicazione". (Ap 14,8)

In arrivo la persecuzione violenta?

Il Centro Culturale Lepanto parteciperà con una sua delegazione ed i propri stendardi con il simbolo associativo del crociato alla manifestazione popolare di solidarietà col Papa, in occasione della preghiera dell’ Angelus che si terrà domenica prossima in piazza San Pietro. Già il 16 gennaio il Centro Culturale Lepanto ha espresso la propria posizione in un manifesto intitolato “Può il Papa essere maestro nella Sapienza?” pubblicato come messaggio a pagamento su metà pagina dell’edizione nazionale del quotidiano “Il Tempo” (riprodotto sul sito www.lepanto.org ). Il Presidente del Centro Culturale Lepanto, Fabio Bernabei, osserva che quanto avvenuto alla Università Sapienza conferma un fatto grave: a 40 anni dal ’68, la setta “sessantottina”, pur avendo perso il consenso delle nuove generazioni, mantiene un potere culturale, mediatico, politico sufficiente per imporre il proprio volere alla maggioranza del popolo italiano. Le forze laiciste continuano a promuovere una vera campagna di

Viva il Papa, abbasso i laici "tolleranti"!

Giorgio Israel, professore ordinario di Matematiche complementari a “La Sapienza” di origine ebraica, dopo il vergognoso attacco al Papa da parte di alcuni cialtroni, ha denunciato la contraddizione di quanti si sono opposti alla visita del Papa, teoricamente in difesa del valore della presunta laicità della scienza, negandogli il diritto di parola. “È sorprendente che quanti hanno scelto come motto la celebre frase attribuita a Voltaire - 'mi batterò fino alla morte perché tu possa dire il contrario di quel che penso' - si oppongano a che il Papa tenga un discorso all'università di Roma 'La Sapienza'”, ha osservato. “È tanto più sorprendente in quanto le università italiane sono ormai un luogo aperto ad ogni tipo di intervento ed è inspiegabile che al Papa soltanto sia riservato un divieto d'ingresso”, ha aggiunto. L'opposizione alla visita del Papa, ha commentato, non è “motivata da un principio astratto e tradizionale di laicità”, ma è “di carattere ideo

Consiglieresti di abortire?

Domanda: Se conoscessi una donna incinta, malata di sifilide, che avesse già otto figli, di cui tre sordi, due ciechi e uno ritardato mentale, le consiglieresti di abortire? Se hai risposto “sì”, hai appena contribuito a eliminare… Ludwig van Beethoven. ( Andrea Tornielli )

Medjugorje e i Dieci Segreti (2 parte)

"Ora che satana è sciolto dalle catene...": sono parole drammatiche dell'1 gennaio 2001 che la Regina della Pace ha dato a un'umanità che ha ormai cercato di eliminare la fede autentica dalla dimensione pubblica della vita sociale. Di lì a a poco più di nove mesi si scatena il satanico attacco del terrorismo islamico all'occidente. La Madonna ha sempre, dalla rivoluzione borghese (francese) in avanti dato messaggi di allarmi e di speranza prima che le peggiori catastrofi accadessero. Dal 1789 alla rivoluzione comunista, nazista, al genocidio del Ruanda e Burundi, alla guerra di Bosnia, all'attacco alle due torri a New York. Mentre il mondo va all'inferno in carozza sdilinquendosi davanti alle bestie a sterminando con l'aborto i figli di Dio, i cattolici autentici tendono l'orecchio per ascoltare la Voce del Cielo.

Più fedeltà al Papa e al Magistero!

L'articolo che riporto, modificato da me in parte, richiama, oltre ai Gesuiti, che si sono allontanati dalla reta fede e dottrina cattolica, tanto clero che ha abbandonato la fede certa garantita dal Sacro Magistero Petrino per affidarsi alle incerte sorti del progressismo, relativismo, catto-laicismo e catto-comunismo. Chi ha orecchie per intendere, intenda! Si è aperta il 7 genaio , con una messa solenne in lingua latina nella Chiesa del Gesu', la 35.esima Congregazione generale cui spetta il compito di eleggere il 29.esimo 'papa nero', come e' familiarmente noto il successore di Sant'Ignazio di Loyola alla guida dei gesuiti di tutto il mondo. I 226 membri della Congregazione entreranno da oggi in un 'ritiro' che durera' quattro giorni, durante i quali potranno discutere e confrontarsi, in assoluta segretezza, sulla persona ritenuta piu' adatta per guidare il piu' grande e, probabilmente, influente ordine religioso della Chiesa. La messa

Emergenza educativa! Genitori e insegnanti ammalati di relativismo

CITTA' DEL VATICANO, giovedì, 10 gennaio 2008 (articolo riassunto tratto da ZENIT.org ).- L'"emergenza educativa" è una situazione reale della nostra società che richiede una decisa azione da parte dei governanti, ha affermato Benedetto XVI questo giovedì. Ricevendo in udienza gli amministratori della Regione Lazio. Benedetto XVI ha definito "criterio fondamentale, sul quale possiamo facilmente convenire nell'adempimento dei nostri diversi compiti", quello della centralità della persona umana . Come afferma il Concilio Vaticano II, ha ricordato, l'uomo è sulla terra "la sola creatura che Dio abbia voluto per se stessa" (Gaudium et spes, 24). Per questo motivo, ha spiegato, è "decisiva" l'importanza rivestita dall'educazione e dalla formazione della persona, soprattutto nella prima parte della vita. "Se guardiamo però alla realtà della nostra situazione, non possiamo negare che ci troviamo di fronte a una vera e grande

Aborto: la battaglia culturale non accetta tiepidezze

"Molti cattolici impegnati nella politica hanno preoccupazioni giuste. Non sono tra coloro che imputano alla Dc (e ai suoi eredi) eccessi di diabolica prudenza nella gestione della valanga indifferentista che negli ultimi decenni ha afferrato il mondo e, in parte, l’Italia. La 194 fu il massimo del minimo (danno), la prudenza nel maneggiarla è comprensibile. Ma la battaglia culturale, quella no, non sopporta secondo me tiepidezze". Sono le parole che Giuliano Ferrara ha scritto su “Il Foglio” dell’8 gennaio in risposta a un lettore che ironizzava sulla prudenza invocata da Pier Ferdinando Casini a proposito di Legge 194. Aldilà del giudizio contingente, Ferrara tocca un nodo cruciale che aiuta a leggere le diverse reazioni dei cattolici al ciclone che lo stesso Ferrara ha scatenato proponendo una moratoria internazionale sull’aborto, impegnandosi a un digiuno vero durante le feste di Natale per sostenerlo, e impegnando Il Foglio in una battaglia culturale e giuridica – un eme

Le fiabe sono vere

Le fiabe dicono più che la verità. E non solo perché raccontando che i draghi esistono, ma perché affermano che si possono sconfiggere. ( G. K. Chesterton in "Ortodossia" )