!Mamma la Turco!

Occorre smascherare le vere intenzioni di chi, come Livia Turco, lavora solo per affermare il diritto della donna all’autodeterminazione. Affermare di essere dalla parte della vita del nascituro, e nello stesso tempo impegnarsi per “la riduzione dei tempi di attesa” della procedura abortiva è una contraddizione che solo la totale perdita della ragione può tenere insieme. Il Comitato Verità e vita ricorda al Ministro Turco che nel 1996 il Comitato nazionale di bioetica ha dichiarato che ‘il concepito è uno di noi’. Rendere più “rapido” l’accesso all’aborto significa, dunque, rendere più rapida ed efficiente la catena che conduce alla uccisione di un essere umano innocente. Chi lavora per rendere più veloce una forma di omicidio legalizzato non è certamente un difensore della vita umana.

Per il Comitato Verità e Vita
Il Presidente
Mario Palmaro

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