La fine della politica
"Per decenni siamo stati seppelliti sotto tonnellate di retorica democratica, e abbiamo commesso l’errore di pensare che la democrazia fosse non solo un sistema di governo, ma un vero e proprio valore morale assoluto intrinseco, coincidente con l’apogeo della storia delle dottrine politiche. Il processo rivoluzionario cominciato con la Rivoluzione francese ha lavorato alacremente per diffondere il sistema democratico nel
mondo, dileggiando tutte le forme di governo che lo hanno preceduto. Il suggestivo rapporto di equilibri creato dal sistema Impero-Chiesa-Comuni di epoca medievale; le monarchie di diritto divino; il grande Impero centrale asburgico: tutta roba vecchia e cattiva, rimpiazzata finalmente dal vento fresco e pulito della democrazia. La quale, gettata la maschera, si è confermata per quello che è: e cioè il peggior sistema di governo a parte tutti gli altri, come ebbe a dire una volta Winston Churchill". (Mario Palmaro, La BUssola Quotidiana 10/11/2011).Il risultato pratico infatti è che un uomo non eletto dal cosiddetto popolo sovrano, il comunista Napolitano, con una fretta sospetta ha nominato senatore a vita (stipendio d'oro) Mario Monti, uomo ingranaggio chiave della dittatura massonica dei poteri fortissimi dell'alta finanza mondialista, e con l'ebete consenso dei più - si direbbe che siano ipnotizzati - l'ha fatto primo ministro compiendo un vero e proprio golpe che spodesta l'Italia dei suoi legittimi governanti.
Preferisco il Berlusconi creatore di posti di lavoro con i suoi festini al Monti dell'alta finanza che, come si sa, fa pagare ai poveri le infamie della finanza e non ha mai creato posti di lavoro ma li ha sempre fatti scomparire in nome di un'austerità che va sempre applicata agli altri.
Commenti
http://www.vanthuanobservatory.org/notizie-dsc/notizia-dsc.php?lang=it&id=1267
means."(pag.7): quindi lo scopo che lei si propone votando Berlusconi(difendere i valori non negoziabili) mal si concilia con i mezzi (elezione di chi fa scempio pubblico degli stessi valori, e facendone dunque uno uso puramente strumentale al fine di arrivare al potere).
Oltre a questo il documento invita, tra l'altro, a votare chi "Continue to oppose policies that reflect prejudice, hostility toward
immigrants, religious bigotry, and other forms of discrimination"(pag. 30). Anzichè essere rigettate, tali politiche sono state invece difese a spada tratta, anche nelle forme più becere, dall'ultimo governo. Queste non sono pagliuzze, questo è un pagliaio!
in riferimento alla prima risposta che ha dato a Marco: "non si deve valutare . . . . un politico per la sua personale pratica morale o per la sua appartenenza alla massoneria (risaputa), ma in base alla difesa dei valori non negoziabili di libertà di culto, libertà di educazione, difesa della vita dal suo inizio al suo naturale fine, difesa della famiglia". Mi permetta alcune osservazioni: 1) "difesa della famiglia" - di quale famiglia stiamo parlando ?? visto che ne ha fatte e disfatte più d'una ? 2) "libertà di culto ?" - l'onorevole Berlusconi di libertà se ne è prese molte, anche quella di "comunicarsi" davanti alle telecamere pur essendo un divorziato. 3) non sapevo che alla classe politica si adoperasse un metro di giudizio diverso da quello per i comuni cristiani; considerando l'incarico politico come una funzione di volontariato (non lo ha obbligato nessuno!) trovo che i parametri dovrebbero essere ancora più severi, anzichè più elastici di come Lei solitamente usa pur di beatificare un personaggio assai deleterio per l'Italia tutta.
A me sembra che il fallimento della democrazia stà nella poca onestà morale di chi arriva al potere; arrivano così in alto che viene loro a mancare l'ossigeno, e da sedicenti benefattori si trasformano in sanguisughe ancorchè in giacca e cravatta. L'ideale è una cosa, l'uomo è ben altra.