La vera storia del pirata Long John Silver, di Björn Larsson

Il fascino senza tempo delle avventure marinaresche di pirati, corsari e bucanieri, tra burrasche disastrose, tesori sepolti, crudeltà efferate, impiccagioni e arrembaggi, passando attraverso giorni di bonaccia dove la noia o il dolce far niente sono la suprema voluttà, notti nelle taverne di terra, scolando botti di rum fra risse, inseguimenti, e mangiate pantagrueliche è presente in sommo grado in questo ottimo libro di pura avventura unita alle riflessioni amorali di un pirata spietato ma ragionevole: Long John Silver, il co-protagonista dell’Isola del tesoro di Robert Louis Stevenson. Il nostro autore contemporaneo Björn Larsson, anche lui affascinato sin da bambino per questo mondo,  è riuscito a farlo rivivere in modo credibile, pieno di ritmo ma anche di u qualità narrativa e di pensiero che di solito non ci aspetta in un narratore contemporaneo di avventura. La sua cultura nel campo dei fatti e scritti di mare, la sua dimestichezza con L’isola del tesoro e Daniel Defoe mi hanno dato qualche giorno di puro piacere immerso nel mondo incantato e crudele piratesco della mia infanzia fatta di letture, di profumo di libri e sogni nei forti naturali della villa veneta in cui ho vissuto l’incanto dell’avventura letta o immaginata. Un uomo, un pirata, Long John Silver, che passa dagli studi classici al mare, tra mille peripezie salmastre, e finisce per riflettere e raccontare la sua vita violenta ma ordinata, facendosi domande sul suo senso. Dando infine un giudizio positivo di sé: ho vissuto, sono stato libero. Ma è pur sempre la voce di un brigante sanguinario che esprime questa autoassoluzione disincantata e non credibile, ma non perciò meno affascinante.

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