Elisabeth: il solito film anticattolico

Ho avuto la pessima idea di andare a vedere, dopo un anno che non mettevo piede in un cinema, il film "Elisabeth - The golden age". La trama è esilissima. Re Filippo di Spagna è un re cattolicissimo, caricaturale, tutto candele, vestiti scuri, croci e rosari. Parla come un invasato insultando la regina Elisabetta d'Inghilterra perchè è un'eretica usurpatrice (vero). I suoi collaboratori in terra inglese sono degli oscuri, brutti figuri tra i quali spicca un sadico gesuita inquisitore. La regina Maria Stuarda - cattolica e tenuta prigioniera da Elisabetta - è una complottatrice da strapazzo, brutta, nevrotica e falsa. La regina Elisabetta è una donna sola, con le grandezze e le debolezze della donna-regina vergine e sola: l'avventuriero Bradley conquista in America una terra che, in onore della sua illibatezza, chaima Virginia. Tale generosa vergine, dalle esplicite (nel film) tendenze bisessuali, offre la sua vita per la "libertà di coscienza" (chissà cosa diamine significa?) del suo popolo: se la Invincibile Armata spagnola vincerà arriverà il babau (l'Inquisizione). Nella battaglia navale il vento cambia e mette in difficoltà l'Armata spagnola: buon gioco per gli inglesi è gettarvi contro navi incendiarie che fanno colare a picco l'Invincibile Armata. Il babau cattolico è sconfitto. Si chiude il film con delle scritte che ricordano che da quel momento la Spagna entra in crisi economica, di lì a dieci anni il devoto cattolico Filippo muore, mentre l'Inghilterra comincia a prosperare.
Insomma, la solita porcata anticattolica cui i media purtroppo ci hanno abituati. Come dimenticare Le Crociate, dove i cattivi cattolici facevano brutta figura davanti ai nobili e buoni mussulmani?
La continua falsificazione radicale della storia con l'unico intento di sradicare la fede autentica e salvifica, cioè quella cattolica, continua la sua diabolica opera grazie ai potentissimi mezzi "laici". Di fronte a questo lavaggio del cervello l'unica risposta immediata è quella che ho scelto per me e per la mia famiglia: in casa non deve entrare la televisone, e di film al cinema se ne vedono uno o due all'anno. Questa volta ho sbagliato film.

Commenti

Anonimo ha detto…
In realtà comunque la storia è andata proprio così. Usurpatrice o no Elisabetta conquista il trono inglese e quando, non certo per nobili principi infatti era solo per proteggere il suo dominio economico, Filippo di Spagna dichiara guerra all'Inghilterra subisce una pesante sconfitta nella battaglia navale citata nel film. D'altra parte se si fosse fatto il film dalla parte di Filippo di Spagna la cosa non sarebbe cambiata molto. A volte si vuole per forza vedere quello che in realtà non è detto ci sia.
Giovanni Zenone ha detto…
La storia non è andata nella maniera caricaturale anticattolica descritta dal film. Che la Spagna purtroppo abbia perso è vero. Che Filippo fosse un invasato è falso. Che abbia fatto la guerra solo per motivi economici è falso, come sempre questo tipo di spiegazioni semplicistiche di marca marxista. L'uomo si muove per ideali certamente più alti che il denaro, che è sì uno dei motori della storia, ma non il principale, come Marx e gli sciocchi che lo seguono credono. I suicidi islamici non si ammazzano per denaro! I martiri cristiani non si lasciano uccidere per denaro! Svegliatevi! La lettura marxista della storia è una bufala. O si da una lettura teologica ed escatologica o non si capisce quasi nulla, limitandosi alle concause o alle cause seconde.
Anonimo ha detto…
I martiri cristiani e mussulmani non si ammazzano per denaro, ma Filippo di Spagna non era ne l'uno ne l'altro! I re, cristiani o no, non si muovono mai solo per ideali. Questa è una visione troppo utopistica della storia. La realtà non è fatta solo di cavalieri bianchi che combattono per alti valori! Anzi, quasi tutti quelli che sono sui libri sono dei corrotti e dei diplomatici, non è una questione di marxismo, sono i fatti che lo dicono! Non come dice il film ma come dicono gli scritti spagnoli dell'epoca, le rotte verso le Americhe erano infestate da corsari. Questo divideva a metà il grande impero di Filippo, cosa che naturalmente non gli andava a genio. La guerra comincio per il dominio dei mari, non per motivazioni più "alte". Un discorso simile era già stato fatto in classe al Fermi con lei professore, si ricorda la V Bch dell'anno 2005/06?
Giovanni Zenone ha detto…
Certamente è vero che nessuno si muove solo per ideali, ma ci sono anche altri motivi, fra i quali quelli economici. Ma la radice è sempre più profonda. Se si dimentica che l'uomo ha uno spirito e che esso è la preda che satana vuole conquistare (magari anche con l'esca del danaro, ma solo per le persone più volgari, i grandi subiscono tentazioni molto più profonde!), si perde di vista l'essenziale per il secondario.
Anonimo ha detto…
Si, le dò ragione, ma nessuno è partito presupponendo che Filippo fosse un grande, inoltre anche lo fosse stato, per scatenare una guerra di quelle proporzioni dovrebbe aver avuto tentazioni certamente più profonde ma a cui non ha saputo resistere. Questo implica che satana l'aveva conquistato.
Anonimo ha detto…
Vado al cinema (di rado) per passare due ore di spensieratezza, lasciandomi coinvolgere da costumi, effetti speciali, dalla capacità degl'attori, dalla trama, etc. etc. e non per imparare la storia.
Ho letto dei libri che non mi sono piaciuti, ma ho dovuto leggerli per accorgermene.
Le delusioni (purtroppo)sono parte della vita, si spera che non siano mai molto profonde, e ci servano di lezione per il futuro.
Tra tante mandorle, capita che una sia amara, Lei non mangia più mandorle, io ne assaggio subito un'altra.

alex
Sara ha detto…
Buona sera profe, ho letto il suo intervento sul film; volevo comprare il dvd perchè alla Fnac costava poco, ma se lei dice che è sullo stile delle "Crociate" non lo farò.
Sa ho visto quel film e non mi è piaciuto per gli stessi motivi per cui non è piaciuto a lei; devo confessarle che già per un "teenager" è difficile (non lo neghi) difendere a spada tratta la propria fede Cattolica, se poi i programmi, i film, (la società in generale) la dipingono come religione sanguinaria e sbagliata certo non lo aiutano a "chiarirsi le idee". E' per questo che vorrei cercare di evitare film che possano far sminuire ai miei occhi lo splendido messaggio di Amore e vera pace che Gesù ci ha portato; comunque vorrei ricordare che, mentre i Cristiani hanno diffuso la loro religione come perseguitati, sfido chiunque a negare che i mussulmani abbiano cominciato da persecutori imponendo il loro culto e le loro tradizioni a tutti i paesi conquistati, infatti in tutti i libri di testo è riportato che nel giro di dieci anni essi avevano già un impero comprendente tutta l'Arabia Saudita... nel giro di dieci anni... Credo che questa cosa faccia riflettere almeno un pò.
Da quello che ho letto deduco che lei sostiene che l'uomo in fondo non sia così profondamente attaccato al denaro e al potere e che spesso non agisce in loro nome, ma per seguire degli ideali, o sbaglio? Beh se era questo che intendeva dire spero davvero che abbia ragione, voglio crederci! Perchè, se non fosse così, l'uomo avrebbe gia scritto la sua condanna; sarà anche utopistico, ma è con la tenacia nel difendere i propri valori, che i grandi uomini possono costruire un mondo migliore e di grandi uomini ce ne sono stati!
Volevo porle una domanda: perchè sul film "the Passion" di Mel Gibson non ha ancora scritto niente? Insomma... un accenno almeno me l'aspettavo profe.
Dionisio ha detto…
Eh sì, l'anticattolicesimo è scatenato più che mai e si avvale di tutti i mezzi, tra cui, va da sé, cinema TV e tante altre forme di spettacolo che siamo costretti a subire negli aspetti spesso aberranti in cui oggi vengono confezionati (ma che tuttavia dobbiamo sforzarci di guardare per imparare a difenderci, in qualche modo). Mi fanno ridere, anzi pena, quelli che invocano la fedeltà storica nei film, che, per la loro natura di fiction (finzioni, come opportunamente chiama i prodotti della fantasia Borges, appartengano essi al cinema o alla letteratura) non dànno (e non devono dare) una interpretazione dei fatti fedeli alla realtà, ma rispondenti a una visione del mondo e alle inclinazioni ideali degli autori. L'anticristianesimo evidente e insistito dei film come quelli sulle Crociate e su Elisabetta testimoniano di ciò che è diventata oggi Hoywood, la cosiddetta mecca del cinema: la fabbrica di una visione anticattolica e spesso blasfema di un mondo che lavora alacremente per il trionfo della menzogna e del disordine tanto cari a satana.

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