Maritain, Gilson e il senso comune
Recensione
L'Autore documenta come Jacques Maritain e Étienne Gilson abbiano fatto leva sulla nozione di "senso comune" - anche senza averla espressamente analizzata e giustificata - per inserire in un quadro concettuale coerente le loro idee circa il realismo metafisico, l'attualità della metafisica classica (in particolare il sistema di Tommaso d'Aquino), e infine la possibilità di progettare un "umanesimo integrale" e una moderna filosofia della storia e una filosofia dell'arte come "creazione". Parimenti, la critica serrata del razionalismo moderno (Descartes) e delle contemporanee filosofie dell'immanenza (neoidealismo, fenomenologia) trovano il loro fondamento nella nozione di "senso comune", delineata con sintetica chiarezza attraverso l’opera di Antonio Livi. E si può dire che con l'adozione della nozione di "senso comune" da parte di Maritain e di Gilson il neotomismo francese della prima metà del Novecento si ricolleghi più o meno intenzionalmente a una tradizione di filosofia francese anticartesiana che risale a Blaise Pascal.
L’Autore
Giovanni Zenone (Verona, 1968) è dottore di ricerca in Filosofia, discepolo di Antonio Livi - il più grande specialista mondiale sul senso comune - docente di Religione Cattolica, Direttore di Fede & Cultura. Con l’Editore Cavinato ha pubblicato anche il volume Il Chassidismo Filosofia Ebraica. Collabora da anni a vari periodici scientifici e divulgativi, tra i quali Sensus communis (An International Quarterly for Studies and Research on Alethic Logic) e Il Timone.
Nota breve
Il pensiero dei due grandi filosofi neotomisti del novecento alla luce del “senso comune” nell’accezione profilata da Antonio Livi.
Argomento: Filosofia, metafisica, epistemologia, filosofia della conoscenza.
Pagine 368
Altezza 21
Larghezza 15
Tipo di copertina: brochure
Prezzo: € 29
Isbn: 88-901570-1-1
L'Autore documenta come Jacques Maritain e Étienne Gilson abbiano fatto leva sulla nozione di "senso comune" - anche senza averla espressamente analizzata e giustificata - per inserire in un quadro concettuale coerente le loro idee circa il realismo metafisico, l'attualità della metafisica classica (in particolare il sistema di Tommaso d'Aquino), e infine la possibilità di progettare un "umanesimo integrale" e una moderna filosofia della storia e una filosofia dell'arte come "creazione". Parimenti, la critica serrata del razionalismo moderno (Descartes) e delle contemporanee filosofie dell'immanenza (neoidealismo, fenomenologia) trovano il loro fondamento nella nozione di "senso comune", delineata con sintetica chiarezza attraverso l’opera di Antonio Livi. E si può dire che con l'adozione della nozione di "senso comune" da parte di Maritain e di Gilson il neotomismo francese della prima metà del Novecento si ricolleghi più o meno intenzionalmente a una tradizione di filosofia francese anticartesiana che risale a Blaise Pascal.
L’Autore
Giovanni Zenone (Verona, 1968) è dottore di ricerca in Filosofia, discepolo di Antonio Livi - il più grande specialista mondiale sul senso comune - docente di Religione Cattolica, Direttore di Fede & Cultura. Con l’Editore Cavinato ha pubblicato anche il volume Il Chassidismo Filosofia Ebraica. Collabora da anni a vari periodici scientifici e divulgativi, tra i quali Sensus communis (An International Quarterly for Studies and Research on Alethic Logic) e Il Timone.
Nota breve
Il pensiero dei due grandi filosofi neotomisti del novecento alla luce del “senso comune” nell’accezione profilata da Antonio Livi.
Argomento: Filosofia, metafisica, epistemologia, filosofia della conoscenza.
Pagine 368
Altezza 21
Larghezza 15
Tipo di copertina: brochure
Prezzo: € 29
Isbn: 88-901570-1-1
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